- Comune di: Sesto Fiorentino
- Organizzatore: CAI Sesto Fiorentino / C. La Fonte
Anello delle fonti di Morello
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Il Torrente Rimaggio
Così chiamato perché considerato il “Rio Maggiore”. Nasce dalle pendici di Monte Morello, scende giù tra i boschi, poi tra gli orti sino a giungere alla frazione di Colonnata; in seguito attraversa Sesto Fiorentino e prosegue nella piana dell’Osmannoro e va a lambire la frazione di San Piero a Ponti prima di immettersi nel fiume Bisenzio che porterà le sue acque in Arno. Il tratto a monte, che parte dal Mulino di Gualdo e arriva nell’abitato di Colonnata, ha un’alta valenza naturalistica: cascatelle e laghetti naturali a cui la presenza dell’uomo ha sommato nei secoli pescaie e bacini artificiali. Un ambiente ancora quasi incontaminato a pochi passi dalla città; un importante patrimonio che costituisce l’ambiente idoneo alla permanenza di molte specie animali. Il torrente si trova ricordato già nell’anno 1232 e citato dallo scrittore Agnolo Firenzuola alla metà del Cinquecento nelle sue novelle I discorsi degli animali.
Il Mulino di Gualdo
Il Mulino di Gualdo è quasi sicuramente il più antico della zona ed è il primo dei vari mulini che si incontrano, scendendo verso valle, lungo il Torrente Rimaggio. È stato costruito in un punto della valle particolarmente profonda e stretta, con un dislivello adatto a sfruttare la pressione dell’acqua e un terreno che desse stabilità alla struttura del complesso, che è disposto su più livelli. Le strutture murarie sono caratteristiche delle antiche costruzioni delle nostre campagne e ne fanno un esempio tipico di edificio dedicato all’attività molitoria e abitativa. Il primo nucleo risale probabilmente al XV secolo e nel corso del tempo è stato modificato e ampliato secondo le necessità lavorative e residenziali fino ad assumere la forma attuale. Era dotato di tre ritrécini (due superiori e uno inferiore) e di un articolato sistema di opere idrauliche (gore, margoni e condotte) indispensabili per sfruttare al meglio l’energia dell’acqua. Ha continuato a essere attivo fino agli anni Cinquanta del secolo scorso.
Monte Morello è sempre stato territorio ricco di corsi d’acqua, di sorgenti, di fonti ormai “storiche”.
Si tratta di luoghi con un’alta valenza naturalistica a cui la presenza dell’uomo ha sommato interventi per beneficiare del “patrimonio acqua” con pescaie, condutture, bacini, burraie e mulini. Un ambiente quasi incontaminato a pochi passi dalla città, importante patrimonio che costituisce habitat idoneo alla permanenza di molte specie animali.
Quello proposto è un percorso ad anello messo in connessione con la rete sentieristica del CAI, che può essere realizzato per intero oppure modulato a seconda dei diversi interessi degli escursionisti. Per la maggior parte sono itinerari semplici adatti a tutti e solo in parte su sentiero classificato EE (Escursionisti Esperti). Per agevolarne la fruibilità, sono stati individuati più di un percorso.
I punti di accesso sono stati indicati nei parcheggi di Collina e di Fonte dei Seppi ma i percorsi possono essere avviati da molti altri accessi. Questi i “luoghi dell’acqua” che possiamo incontrare: i laghetti del torrente Rimaggio, mulino di Gualdo, fonte di San Vico, fonte dello Spugno, fonte di Lonciano, fonte dei Seppi e fonte dei Seppi alta, fonte della Cascina, fonte e burraia di Ca’ de’ Balzi, torrente Carzola, fonte del Trogolo, fonte del Perino, fonte del Nocciolo, fonte del Ciliegio, cascatelle del Chiosina, fonte di Morello.